La terrazza del contemporaneo: Genova, Palazzo Reale

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Con “La terrazza del contemporaneo”, in occasione delle giornate dei Rolli del 28 e 29 maggio 2016, si è inaugurata una nuova esperienza artistica a Genova. L’esperienza deriva da un’idea del Direttore di Palazzo Reale, la dott.ssa Serena Bertolucci, che ha pensato in via sperimentale di aprire la terrazza del Museo a esperienze innovative di arte contemporanea. Nella prima edizione di questo progetto è stata presentata la mostra “Il vento di Ermete”, a cura di Lorenza Rossi Lasab, con opere degli artisti Lorenzo Acquaviva, Luciano Fiannacca, Margherita Levo Rosenberg, Danièle Sulewic. Questo il testo di presentazione della mostra:

LA TERRAZZA DEL CONTEMPORANEO

Il vento di Ermete

Nell’atrio di Palazzo Reale vi è un grande sandalo alato, marmoreo, ai piedi di una grandiosa rampa di scale: appartiene ad Ermete. Il figlio di Maia lo indossa, fermato per un attimo il volo e quasi invitando i viaggiatori a salire per giungere, oltre le sale fastose, a un passaggio all’aperto. Qui si apre, stupefacente, come nel cuore di un percorso iniziatico, la terrazza del piano nobile, inondata di luce. Qui, sopra bianche balaustre le grandi urne marmoree si protendono offrendo un riposo momentaneo per i gabbiani che solcano il cielo. In questo spazio, vivo e pulsante, che si sporge in direzione del mare, per la prima volta si compiono davanti allo sguardo dei visitatori inattese rivelazioni. In questa primavera del 2016 il palazzo che fu visitato da Stendhal, Dickens e Flaubert, si risveglia ammaliante di inattese presenze. Sono artisti che la Liguria, terra di confine, ha visto aprirsi al mondo: cosmopoliti per vocazione, che interpretano il proprio tempo e questo luogo simbolico che è stato loro affidato. Opere e installazioni d’autore interagiscono con lo spazio musealizzato e ci parlano, con forme nuove, del nostro tempo convulso, frenetico, liquido. Le ermetiche forme, stabili e fluttuanti, stupiscono e affascinano. Gli artisti le hanno prodotte utilizzando con disinvoltura materiali di origine diversa: l’argilla così come le materie plastiche e gli acetati. I colori, come di sangue, di pietra e di terra appartengono a quei medesimi umori ed elementi che i filosofi ermetici avevano studiato nel loro tempo, qualcuno in cerca della pietra filosofale. Ma gli artisti Acquaviva, Fiannacca, Rosenberg e Sulewic, ci parlano invece del loro viaggio, dell’incessante viaggiare dell’uomo contemporaneo. Trasportate dal vento di Ermes le idee, come le forme dell’arte contemporanea, si creano, si cercano, si rincorrono e si distruggono con inaudita velocità. Non manca in questo percorso una veduta inedita di Genova: oltre il delizioso giardino, ecco il porto con le sue navi e i cantieri e le automobili in corsa sulla sopraelevata, a ricordare allo sguardo rapito, che ci troviamo nel cuore di una metropoli.

Lorenza Rossi Lasab

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